Recensione: “Il nuovo regno” di Wilbur Smith (con Mark Chadbourn)

Avventure e fascino per un Egitto dal sapore magico, dove le azioni degli uomini sono guidate dagli dei.

Proprio come accade a Hui che, accusato ingiustamente dell’omicidio del padre, scappa nel deserto.

Si ritroverà costretto a sopravvivere tra bande di assassini briganti e forza di invasione, fino a trovare la sua strada, una strada che intersecherà la sua vendetta con le sorti dell’Egitto.

Lo stile particolareggiato accompagna con cura ogni azione del protagonista: che siano battaglie o fughe, introspezioni o sogni, le descrizioni sono davvero dettagliate, forse anche troppo.

C’è una certa crescita dei personaggi, ma devo ammettere che il protagonista non mi ha convinto troppo.

Sarà perché sembra mancare di carisma, sarà che pare più un opportunista fortunato che la risorse eroica per cui viene “spacciato” dai comprimari, ma Hui non mi ha “conquistata”.

Certo, questa è un’impressione puramente personale.

Le atmosfere però del libro sono interessanti, affascinanti, come le tante vicissitudini.

Il risultato è un romanzo d’avventura di buon livello, ma con alcune pecche.

Un primo capitolo di una serie che, per mia fortuna, cambierà protagonista nei prossimi volumi.

Mini recensioni

📚L’eleganza del riccio – Muriel Barbery

Ho sentimenti contrastanti per questo libro. Mi sono costretta a finirlo per quanto alcune cose mi abbiano fatto riflettere risultando interessanti. Sono le visioni della vita delle due protagoniste ad essere messe a confronto. Intelligenti e giudici del mondo, le due si nascondono dietro stereotipi per non affrontare i traumi del passato(Renee) e per non ammettere(o forse non rendendosene conto) che non si conosce tutto del mondo(Paloma). Le loro certezze verranno minate nel momento in cui i loro mondi si incroceranno. Impareranno a contemplare i “momenti eterni”, quegli attimi di bellezza fuori dal tempo e impregnati di semplicità, ed a cercare il “sempre nel mai”. Ma il romanzo rimane in alcuni punti molto amaro.

📚Il buio oltre la siepe – Harper Lee

Lento, ma è un affresco realistico della vita di provincia del Sud degli Stati Uniti. È una critica al razzismo, alle menti ristrette, al conformismo, ancora tremendamente attuale. Mi è piaciuto.

📚Alice nel Paese delle Meraviglie – Lewis Carroll

Se ho capito una cosa di me e che, pur amando il fantasy, quando una storia è troppo “onirica”, troppo “strampalata” solo per il gusto di esserlo, mi stanca presto e non mi attira molto. La fiaba di Carroll rientra purtroppo in questa categoria.

📚Oblivion. Obsidian attraverso gli occhi di Daemon 1 – Jennifer L. Armentrout

Da dire subito che non ho letto la saga principale, ovvero quella che segue la storia dal punto di vista della protagonista femminile. Qui la vicenda è riproposta dagli occhi di lui, Daemon, l’alieno str**zo (che sa di esserlo) con comportamenti talmente altalenanti verso la sua controparte femminile che mi chiedo cosa pensi lei (credo risulti schizofrenico!?! Boh…). Comunque, pur essendo scritto per le fan della serie, il romanzo risulta disimpegnante, persino divertente, anche se per molte cose ricorda “Twilight”(lei però ha un po’ più di carattere e lui è sicuramente meno “romantico”).Le dinamiche però sono simili, dal continuo farsi male(fisicamente e per “imbranataggine”) di lei, al fatto che sia presa di mira dai cattivi e che abbia la “brillante” idea di fare da esca in solitaria.

Recensioni “veloci”….

📚 Stella Doppia 61 Cygni – Hal Clement (fantascienza)

Originale racconto fantascientifico in cui il protagonista principale non è un terrestre, ma un alieno non umanoide. Il suo mondo viene accennato e l’avventura c’è, ma questa a volte viene “sommersa” da spiegazioni scientifiche non sempre chiare. Carino.

📚Zanne e artigli – Stephen Moore (fantascienza)

Da un contesto plausibile, parte una lotta per la sopravvivenza per cani e gatti. Gli umani compaiono pochissimo. Ma tra fantasmi di gatti e alieni assassini, la storia prende una strana piega che mi ha convinto poco, lasciandomi perplessa in molti punti.

📚Il Conte di Montecristo – Alexandre Dumas (padre)

(Avventura)

Letto per rendermi conto delle differenze tra romanzo e varie trasposizioni cinematografiche. In primis, Fernando non è il migliore amico di Edmond ma fin da subito è un pretendente di Mercedes, la quale infine gli cede per necessità monetarie e non perché ha bisogno di un padre per il figlio di Edmond. Albert, quindi, non è il figlio del protagonista. Inoltre, i personaggi… Sono tantissimi nel libro. Ci sono anche i figli dell’armatore Morell, l’unico che aveva tentato di far scarcerare Edmond… E le vicende di questi figli (verso cui Edmond ha affetto) si intersecano con quelle dei figli di chi congiurò contro Dantes. Tra avvelenamenti, finte morti, neonati trovati e cresciuti nell’odio e imbrogli vari, mi è sembrato di seguire una telenovela. Preferisco i film (non credevo doverlo mai dire) più semplici e di impatto.

Recensione: “Il carosello delle curiosità” di Amiee Gibbs

Uno spettacolo itinerante di mirabile fascino e bravura, unico per artisti e numeri proposti, una ragazza molto malata e un uomo d’affari tanto spietato quanto desideroso di vendetta…

Questi gli elementi di un fantasy dai toni oscuri che intesse un’originale storia di patti, resurrezioni e giochi circensi in una Londra vittoriana nebbiosa e greve di sporcizia e degrado.

Con vaghe atmosfere steampunk e molti elementi soprannaturali e misteriosi, questa vicenda cattura fin da subito l’interesse creando un intessuto di personaggi complessi e non scontati, dove i veri “mostri” non hanno corna o peli, ma portano abiti rispettabili e la follia e la depravazione nel cuore.

Quindi ci si ritrova con un puca irlandese (mutaforma) realmente affezionato al suo pupillo, un demone capace di amare e con un suo codice di giustizia e un dominatore del fuoco, dal cuore di metallo, tormentato e con il terrore di far del male al prossimo.

E tutti loro hanno il senso della famiglia, il bisogno di appartenenza, il desiderio di proteggere…

Il risultato è un romanzo che esorta a guardare oltre le apparenze e i ruoli, una vicenda particolare che trasforma le vittime in giustizieri e scopre gli altari dell’ipocrisia benpensante.

Consigliato!

Recensione: “Il cuore di pietra – Le mutazioni 2” di Antonello Venditti

Il mondo è mutevole, cambia in continuazione. Le mutazioni di questo mondo avvengono sotto i nostri occhi e non ce ne rendiamo conto o non gli diamo il giusto peso. Allo stesso modo, però, non siamo in grado di notare nemmeno le molte cose che rimangono immutate. L’unica cosa certa che unisce passato, presente e futuro è la volta celeste e il suo firmamento.

Questo è un insegnamento che Kabian, il giovane protagonista di questa saga, riceve e potremmo forse anche dire che sia il nodo centrale della storia.

Perché in questo secondo capitolo molte sono le cose che accadono, come molte sono le situazioni che si presentano e le “mutazioni” dei personaggi.

Numerose leggende di questo mondo “prendono vita” e tornano alla ribalta in cerca di potere.

Il tutto perché lo scrigno cremisi si è risvegliato, “sceso tra la gente attraverso i loro sogni, tramutandoli in incubi”.

L’autore attinge a piene mani nell’oceano della fantasia, intessendo qualcosa che esula dai canoni consueti del fantasy, risultando nuovo, ma restando comunque nello stile epico.

La miriade di eventi legati alle leggende, però, i tantissimi nomi, possono creare confusione sommergendo il lettore di troppe informazioni che non trovano spesso completa spiegazione.

L’intero arazzo immaginifico di questo mondo quindi può risultare non di immediata comprensione malgrado il potenziale e il fascino.

O perlomeno questa è l’impressione che ne ho avuto io.

Rimane comunque un romanzo avventuroso, un secondo capitolo di una saga promettente e interessante, un epico scontro fra forze tutte da scoprire, una costruzione “in crescendo”, che aspetta, come in una partita a scacchi, che ogni pedina sia al posto giusto.

Vedremo cosa accadrà nel prossimo volume!

Recensione: “Aftermarth” di Stefania Sperandio

“Aftermarth –> Conseguenze, ripercussioni di un evento significativo spiacevole(Oxford Languages)”

Malgrado sia la continuazione di un romanzo, questa storia può essere letta anche da sola. Sarà per il riassunto presente nel libro o perché ogni cosa viene spiegata durante la narrazione, ma anche non avendo letto il precedente volume ho potuto seguire con scioltezza le vicende che interessano la giovane giornalista Manuela Guerra e delle conseguenze di un atto che ha subito e che le ha cambiato radicalmente la vita.

Aftermarth –> Il periodo che segue un evento spiacevole, con gli effetti da esso causati(Cambridge Dictionary)”

Ma partiamo per ordine.
Manuela sta lentamente tornando ad una parvenza di vita normale anche se la pallottola nel suo cervello, impossibile a muoversi chirurgicamente, ha reso le sue giornate una scommessa contro il tempo stesso. Chi ha minacciato la sua esistenza sta pagando in carcere e tutto sembra concluso. Ma è davvero così?

Aftermarth –> una situazione esistente in seguito a un evento importante, solitamente spiacevole(Oxford Learners Dictionary)”

Al suo venticinquesimo compleanno, Manuela riceve l’assegno di suo padre e una chiave misteriosa, proprio ciò per cui tutto è cominciato, la causa dell’aggressione brutale subita dalla ragazza. Questo evento innescherà un’altra serie di fatti che dimostrerà che i problemi per Manuela non sono ancora conclusi.

Aftermarth –> conseguenze, postumi, strascichi (Il Sansoni Inglese)”

Solo grazie all’amicizia della poliziotta Anna e della collega Daniela e l’aiuto di un nemico del passato, Manuela troverà la forza per sopravvivere ancora alle trame di chi la vorrebbe morta.

Aftermarth –> quello che succede dopo, di solito con forte accettazione negativa, che implica un antecedente catastrofico(Wikitionary)”

La storia viene costruita pian piano. Grande risalto viene dato alle psicologie dei personaggi, i traumi e paure, alla loro dimensione umana. Il senso di amicizia capeggia su tutto, come il dolore e i vari stati che interessano lo shock dopo un evento terribile.

Aftermarth –> le conseguenze, soprattutto di un evento negativo o disastroso(The Free Dictionary)”

I dialoghi sono molti, colloquiali, quasi fosse una sceneggiatura. Per quanto sembri che rallentino la storia, servono alla costruzione dei personaggi. Il ritmo non è certo serrato, ma la narrazione scorre e invoglia a procedere, per scoprire cosa accadrà. In definitiva, il romanzo attira proprio per la dimensione psicologica raccontata, per quelle conseguenze non meno terribili dell’atto stesso che le ha scatenate.

Aftermarth –> Si dice di un secondo raccolto nella medesima stagione, dato dalla stessa terra, dopo una prima falciatura (The American Hermitage Dictionary)”

Recensione: “Fall of Ruin and Wrath – Nata dalle stelle” di Jennifer L. Armentrout

Attrazione, erotismo e mistero si intrecciano in una storia dai contorni fantasy, in cui molto è da spiegare ed il contesto è accennato, non ancora pienamente approfondito.

Questo primo volume si concentra maggiormente sull’attrazione travolgente tra Lis/Calista e il principe Hyhborn Thorne.

Lei è la favorita di un barone, soprattutto per le sue particolari e segrete capacità, doni misteriosi che le permettono di vedere sprazzi del futuro e leggere le menti di chi tocca.

Lui è invece, come dicevo, un principe Hyhborn, una razza non umana di esseri potenti e pericolosi che governano questo mondo con spietata noncuranza.

Il rapporto che lega i due sorprende per primi loro stessi, poiché un Hyhborn, soprattutto un principe come Thorne, non dovrebbe vedere in quella che sembra una semplice umana più di un giocattolo.

Ma Calista e Thorne si cercano, si provocano, si amano, malgrado il loro mondo, e forse anche il destino, potrebbe non essere d’accordo.

Lo stile della Armentrout è sempre coinvolgente, ma questo romanzo predilige soprattutto gli elementi erotici della vicenda lasciando il resto in secondo e terzo piano.

Quindi, in questo senso, manca di equilibrio e per chi cerca una storia che sappia danzare tra fantasy, romance ed erotico, potrebbe rivelarsi non completamente soddisfacente.

Gli elementi però ci sono tutti e le premesse fanno presumere che in un secondo volume le cose potrebbero cambiare, con risvolti decisamente meno “unilaterali”, cioè non votati solo al sesso.

O almeno è ciò che spero.

Per questo, malgrado la costruzione di questo mondo fantastico a volte sia stata, a mio avviso, un po’ “confusa”, credo che attenderò il proseguire della saga per farmi un’opinione più precisa, sperando, come dicevo, che l’elemento “erotico” non sommerga ancora tutto.

Recensione: “Rubare sogni al cielo” di Luca Azzolini

Siamo negli ultimi giorni del 1999 ed i media segnano un countdown apocalittico sui pericoli del Millennium bug.

Ne parlano quasi come “la fine del mondo”, ma per tre adolescenti la fine è già arrivata e continuare con le proprie esistenze sembra difficile e doloroso.

Per l’undicenne Livia è la malattia dell’adorato nonno a destabilizzare il suo mondo.

Per la sedicenne Regina è la brutta depressione materna e l’abbandono del padre egoista.

Per il diciottenne Damiano è stato l’incidente d’auto che lo ha messo su di una sedia a rotelle.

Sarà la poetica fantasia di nonno Anteo ad insegnare a Livia la lezione più importante, mentre per Regina e Damiano la stessa lezione arriverà tramite la reciproca compagnia che darà loro il coraggio di ritrovare la propria voce e quindi la capacità di affermarsi.

Perché per ogni fine, ed è questa la lezione, c’è sempre un inizio, che bisogna “rubare sogni al cielo” godendo del presente e dei cambiamenti che può portare.

Il romanzo racconta le storie dei tre ragazzi, ma riporta anche la “favola” che nonno Anteo scrive per la nipote.

La prosa è sempre poetica, sfiora i drammi dei ragazzi con delicatezza, ma, a mio avviso, è proprio quella “fiaba” che dà un vero coronamento alla vicenda.

Pur appartenendo solo alla più piccola dei protagonisti, la cui esistenza non si intreccerà mai veramente a quella degli altri due ragazzi, il racconto di nonno Anteo rappresenta bene anche le loro situazioni.

Ed in senso lato, è proprio quella storia frutto della saggezza e fantasia del vecchio nonno a far da collante a tutto il romanzo.

In definitiva, “Rubare sogni al cielo” è una vicenda di fine e inizi, di cambiamento e accettazione, di poesia e realtà, tutto abilmente mescolato con delicata dolcezza per creare un romanzo davvero adatto al periodo.

 

Recensione: “Questo libro ti farà stare meglio” di Olivia Remes

Potrebbe essere considerato un manuale di “auto-aiuto” e forse lo è , ma questo libro si ripropone non solo di aiutare con strategie semplici a superare momenti di disagio, offre anche consigli a lungo termine, spiegando i vari processi psicologici che portano all’ansia, al senso di abbandono o di solitudine e ad altri disturbi.

Ed è questa la parte che ho apprezzato di più: la semplicità con cui sono esposte le cause dei vari malesseri rende più facile l’auto-analisi, che può portare a comprendere “la radice del male” che ci assilla e che magari può inficiarci la vita.

Perché a chi non è mai capitato di sentirsi sopraffatto, di percepire di non avere alcun controllo, di sentirsi ansioso?

Certo, questo libro non è sicuramente la panacea di ogni male, ma di sicuro può aiutare a comprendere, a razionalizzare o lasciare andare in base alla situazione.

I consigli possono anche essere davvero utili, tutto certamente dipende dallo spirito con cui li si legge.

Può essere un inizio, un punto di partenza, nel proprio percorso alla ricerca della serenità.

Interessante.

Recensione: “Io, nonostante tutto, sono viva” di Giovanna Pappalettera

Cosa accade quando l’unico punto fermo della tua vita, tuo padre, viene a mancare e scopri persino che questi ti ha adottata e che il sangue non vi lega?

Come ti sentiresti se l’unica persona che potrebbe darti qualche risposta sulle tue origini è una madre che ti ha abbandonato quando avevi 10 anni?

Beh, questa è la situazione di Miriana all’inizio del romanzo, quando, dopo l’invito di una lontana zia, si ritrova per le vacanze estive in un caratteristico paesino siciliano.

Qui, tra sole, mare e pace, la donna spera di poter ritrovare se stessa e magari superare il blocco dello scrittore e concludere il suo romanzo.

Ma la permanenza in questo villaggio le regalerà bei paesaggi e un mistero da scoprire, un mistero chiuso in un diario che ritrova nella casa presa in affitto.

L'”incontro” tra Miriana e l’anima tormentata che scriveva in quelle pagine porta la ragazza all’introspezione, ma non solo…

Ella viaggerà tra le screpolature del tempo per assistere ad una storia d’amore e sofferenza, trovando l’ispirazione per il proprio romanzo e forse anche per innamorarsi ancora.

Man mano che la lettura procede si delineano i personaggi, tra cui spicca Massimo che, dal principio, mi figuravo molto più vecchio che in realtà e, dopo, ho faticato un po’ a immaginarlo, quando ho scoperto che era più anziano della protagonista solo di una quindicina di anni.

In ogni caso, la sensazione che si ricava leggendo è quella del “risanamento”, come se fosse giunto il tempo che ogni vecchia ferita dell’anima dei personaggi trovi la possibilità di spurgare e guarire, come se il sole siciliano potesse finalmente illuminare l’oscurità latente delle persone.

Lo stile dell’autrice è pacato, sereno.

Offre al lettore i sentimenti dei suoi protagonisti con sicura tranquillità.

La lettura quindi scorre senza intoppi ed il romanzo può essere letto in davvero poco tempo.

Per gli amanti dei sentimenti, dei tormenti interiori e delle storie di “guarigione”, questo è il romanzo adatto.

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