Recensione: “Tutto brucia” di Juan Gomez-Jurado

 

Tre donne diverse per occupazione, ceto sociale, carattere, si ritrovano unite dalla vendetta, da quel “ora basta” che è così carico di solitudine, torti subiti e frustrazione che supera la paura e ammanta la disperazione di coraggio, imprevedibilità e intraprendenza.

Così Aura, la “mente”, Mari Paz, il” braccio”, Sere, l’ingegnere hacker, si ritrovano a seguire il pensiero lucido e pragmatico di “Tutto brucia se lo infiammi con la scintilla adeguata”.

E loro cercheranno in tutti i modi di essere quella scintilla!

Lo stile dinamico della narrazione si accompagna bene alla caratterizzazione dei personaggi, un ventaglio di personalità ben delineate con un passato, delle aspirazioni e degli intenti, nel bene e nel male.

I colpi di scena non sono propriamente eclatanti, avrebbero potuto essere più “incisivi”, più “imprevedibili”, ma la storia scorre grazie alle protagoniste e alle loro interazioni.

E forse anche ad una antagonista capace di dare loro filo da torcere.

Ciò che ne emerge è un desiderio di rivalsa, una coesione al femminile che funziona.

In definitiva, “Tutto brucia” non può certo annoverarsi tra i thriller al cardiopalma, ma nel filone, per intenderci, a mio avviso, della serie di film “Ocean’s Eleven” con più decise “tonalità” gialle.

Consigliato!

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