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“Fairy Tale” di Stephen King

Per essere un fantasy, metà del libro è incentrato solo sulla vita del giovane protagonista: la sua crescita, la sua vita quotidiana e infine il rapporto di amicizia con un vecchio solitario e scorbutico e il suo cane.
Si capisce che tutto ciò porterà a qualcosa di “straordinario” ed il lettore resta in “attesa” di questo che però, a mio avviso, arriva troppo lentamente.
Infatti dopo oltre metà del libro, comincia un fantasy interessante, diverso, tra favola e horror, con descrizioni crude, a volte quasi “splatter”.
Di certo la storia ha tanti pregi, ma poteva essere più “snella” al principio, per favorire un ritmo più incalzante.

 

– “La nave della magia – I mercanti d Borgomago 1” di Robin Hobb

Come fantasy è originale.
Tra pirati, navi viventi e misteriosi fiumi magici, il romanzo segue prevalentemente le vicende dei mercanti Vestriti.
La Hobb sa creare personaggi interessanti e complessi, come il pirata Kennit, uno str**zo da odiare che però ha dalla sua la sorte e forse (un po’) anche il lettore o come Malta, giovane ochetta che si sente scaltra e che strappa, per un soffio, al padre Kayle l’Oscar del personaggio più antipatico e cogl**ne della storia.
In definitiva, Il romanzo è un buon fantasy, a tratti però decisamente lento.

 

– “Canto di Natale” di Charles Dickens

La storia di Scrooge è nota.
Le differenze dal romanzo alle trasposizioni televisive sono minime e per lo più concentrate sulla parte dedicata allo spirito del Natale presente (questi porta il protagonista non solo da chi conosce ma anche presso diversi ambienti sociali).
La prosa è decisamente evocativa, ma a volte un po’ pesante.
Non so se è a causa della traduzione in cui sono incappata, ma alcune fasi sono “cervellotiche”, quindi poco comprensibili.

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