Appunti di lettura: “La morte misteriosa della compagna Guan” di Qiu Xiaolong

 

INIZIO: 20 Marzo 2020

FINE: 27 Marzo 2020

VALUTAZIONE

TRAMA

La prima inchiesta dell’ispettore Chen.

Shanghai, 1990. Il corpo senza vita di una giovane donna viene trovato in un canale fuori città. La vittima, Guan Hongying, è una famosa Lavoratrice Modello della Nazione, figura esemplare della propaganda di Partito. Le indagini vengono affidate all’ispettore capo Chen Cao, poeta, traduttore, curioso gourmet, capo della squadra casi speciali del Dipartimento di polizia di Shanghai. Ben presto emergono forti implicazioni politiche, ma nonostante il Partito faccia pesanti pressioni perché il caso venga insabbiato, Chen continua a indagare, cercando giustizia a tutti i costi e mettendo così a repentaglio la sua brillante carriera.

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(POSSIBILI SPOILERS)

 

20 Marzo

Modernità, tradizione e superstizione “accolgono” il lettore già al primo apparire di due personaggi. Sono due amici, due personalità secondarie che spariranno dopo poco, ma che ci consentono già di intuire la dualità della Cina degli anni ‘90.  Saranno loro a ritrovare, nel fiume, il corpo nudo di una giovane sconosciuta.

Lo stile non è propriamente fluido e il primo capitolo risulta un po’ ostico. Le cose migliorano con la presentazione del protagonista, dell’Ispettore capo Chen. Si ha anche il modo di scoprire uno spaccato della vita nella Cina comunista di quegli anni. È interessante questo aspetto “sociale” del romanzo che mostra anche un buon quadro psicologico dei personaggi.

21 Marzo

È un po’ lento, specie perché si dilunga su diversi aspetti della vita dell’Ispettore Chen e del suo carattere. L’idea che il protagonista sia anche un poeta non mi dispiace, mentre cerco di capire ancora le dinamiche politiche in cui è immerso. D’altronde non conosco il modo di far carriera nella Cina comunista, ma, come immaginavo, tutto passa tramite il partito.

24 Marzo

Mentre le indagini arrivano ad una svolta (diventando finalmente anche “centrali” nella narrazione), prosegue l’affresco di una Cina in cambiamento, in bilico fra passato e futuro, incerta su come le cose si concilieranno… Come dicevo, è interessante questo aspetto, ma, pur servendo a delineare il contesto in cui si è svolto l’omicidio, appesantisce il racconto, specie ci sono innumerevoli accenni alla poesia tradizionale cinese…

Chi prende in mano questo libro deve essere consapevole che non è il “classico” giallo, che le regole del mondo di Chen sono differenti da quelle a cui gli autori americani, inglesi e italiani, ecc. ci hanno abituato.

26 Marzo

Cap. 25 – Le indagini proseguono. Sono ormai centrali e avviate verso una “scomoda” soluzione: infatti il sospettato ha molti agganci politici e ciò potrebbe essere un problema per l’Ispettore Capo Chen e l’investigatore Yu…

Inutile dire che la Cina è l’altra indiscussa protagonista del romanzo. Incastrata nel suo dualismo (Tradizione/modernità), è in cerca di identità fra due realtà che sembrano opposte e inconciliabili.

Trovo il romanzo intrigante e curioso proprio per questo aspetto, ma mi rendo conto che, per non chi non ha alcun interesse per le culture orientali e i loro modi di vivere, ciò può risultare pesante.

27 Marzo

Il caso si concentra sempre di più su di un sospettato, ma la politica si mette di mezzo e per Chen e Yu fare il proprio lavoro diventa sempre più difficile. Dovranno usare sotterfugi e scaltrezze per proseguire le indagini, ma saranno “ricompensati”. Il sostegno arriverà da coloro che apprezzano l’integrità di Chen, ma anche da persone del suo passato.

E nel finale, quando giustizia viene fatta, rimane per Chen e anche per il lettore l’amarezza dell’ingerenza politica, della vittima che scompare nelle dinamiche propagandistiche di partito…

COMMENTO FINALE

Libro impegnativo. Da tenere in conto, per chiunque si appresti a leggerlo, che, oltre essere un giallo, il romanzo offre uno spaccato vivo della Cina comunista degli anni ’90. La politica e la Cina “in transizione tra il vecchio e il nuovo” sono protagoniste quando l’Ispettore capo Chen e le sue indagini. La narrazione è un po’ lenta, ma può essere affascinante. Naturalmente la parte più interessante arriva quando si entra nel vivo del caso di omicidio.

 

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Appunti di lettura: “Nucleo rovente” di Una McCormack

 

INIZIO: 18 Marzo 2020

FINE: 20 Marzo 2020

VALUTAZIONE

TRAMA

Nelle viscere del pianeta Adamantine si trova un fantastico mondo fatto di cristalli, mari di lava e isole vulcaniche, in cui vive un popolo di uomini-roccia. Eppure, dopo il loro arrivo, il Dottore e i suoi amici scoprono che Adamantine è in pericolo. I mari si stanno ritirando, il magma si raffredda e misteriose quanto letali pozze roventi stanno comparendo ovunque. Sta succedendo qualcosa su Adamantine, ma cosa? Temendo un’invasione, il Dottore decide di guidare una spedizione fino alla superficie del pianeta per salvare il suo nucleo rovente… Una storia originale con il Tredicesimo Dottore, Yasmin, Ryan e Graham, interpretati da Jodie Whittaker, Mandip Gill, Tosin Cole e Bradley Walsh.

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(POSSIBILI SPOILERS)

18 Marzo

Il Dottore e la sua piccola comitiva sono in esplorazione di un nuovo, incredibile mondo… Un mondo sotto la superficie, custodito in una sorta di enorme geode, abitato da creature fatte di roccia. Come in altri libri dedicati al tredicesimo Dottore, i personaggi sono simpatici come nella serie tv, ma l’edizione presenta degli errori. Parole attaccate, virgolette mancarti… Insopportabile!

(Inizio sfogo personale) La cosa che mi fa davvero andare in bestia è che, ultimamente, in romanzi differenti, di Case Editrici differenti, ho trovato questo tipo di errori, se non peggiori. Se io, come scrittrice in self (pubblico con Amazon), facessi simili errori di distrazione, i miei lettori mi metterebbero alla gogna senza remore (fioccherebbero le recensioni a uno o due stelle) … e una tale “durezza” è il metro di giudizio che si ha per ogni scrittore che cerca di “costruirsi” da solo. Ma il metro di giudizio cambia per edizioni come questa (“curate” da editori famosi più o meno, che dovrebbero avere in organico revisori di bozze competenti) che vengono “giustificate” con la classica frase “errori di stampa”. Ed è assurdo considerando il prezzo di volumi come questo! Un prezzo che è almeno tre o quattro volte superiore a quello dei miei romanzi (e di quelli della maggior parte dei self) e che quindi richiederebbe una qualità maggiore… Illusioni. (Fine sfogo personale)

20 Marzo

Mondi sotterranei, alieni di roccia, città di diamante e mari di lava… sono alcuni degli elementi che colpiscono di questa storia del famoso Dottore. Mi è piaciuta, specie perché distrae con semplicità.

È “pura” avventura, un viaggio nella scoperta di questo nuovo mondo che in alcune parti sembra omaggiare “Viaggio al centro della Terra” di Verne e in altre abbracciare la causa ecologista.

Poi ci sono i compagni del Dottore: umani nei sentimenti e nei modi, meravigliati e confusi da un mondo rinchiuso in una sfera…

E ci sono gli uomini roccia, chiusi, tranne in alcuni illuminati casi, alle nuove idee, spaventati da ciò che succede, ma incapaci di agire per porvi rimedio…

Servirà il Dottore per riequilibrare le cose, per portare luce nelle tenebre e dell’ignoranza. E lo fa con un sorriso, servendosi di parole e conoscenza.

E forse Doctor Who affascina proprio per questo, perché, oltre offrire soluzioni quando sembra non essercene (trovate strane, immaginifiche, ma sempre funzionanti), cambia intorno a sé le cose senza armi se non quelle della mente.

COMMENTO FINALE

Trama avvincente per questa nuova avventura del Dottore e dei suoi compagni. Il lettore si ritrova in un mondo di roccia e cristalli che sembra omaggiare “Viaggio al centro della Terra” di Jules Verne abbracciando la causa ecologista. Distrae e intrattiene con semplicità e senza pretese.

Appunti di lettura: “Krispos l’imperatore” di Harry Turtledove

 

INIZIO: 4 Ottobre 2019

FINE: 18 Marzo 2020

VALUTAZIONE

TRAMA

Sono trascorsi vent’anni dall’ascesa al trono di Krispos e i suoi tre figli sono ormai adulti, ma fra loro e il padre non corre buon sangue. Phostis, il primogenito, è affascinato da una inquietante eresia che si sta diffondendo nell’Impero: quella dei Thanasioi. Livanios, il capo della setta, predica che ogni ricchezza e materialità non sono altro che creazioni diaboliche del dio del Male, e che ogni potere va combattuto, a cominciare da quello di Krispos. Phostis si avvicina al pericoloso culto proprio quando Livanios scatena una guerra feroce contro il trono. Ma egli avrà modo di toccare con mano la vera natura dell’eresiarca Livanios. Basterà l’amore di Olyvria, la figlia di Livanios, a salvare la vita dell’erede al trono e la corona di Krispos?

(POSSIBILI SPOILERS)

4 Ottobre 2019

Terzo e ultimo capitolo della saga di Krispos. Siamo ancora a Videssos, ma secoli prima degli eventi della saga de “La legione perduta” (dello stesso autore) che ho amato particolarmente.

Devo dire che il ciclo dedicato a Krispos prende, ma non quanto l’altra serie di libri che ho riletto più di una volta.

Comunque, le vicende di questo libro si svolgono 22 anni dopo la conclusione del secondo volume. Ne emerge un protagonista ancora lucido, ma più stanco, provato dall’età, ma non ancora sconfitto da essa. Ha saputo tenere l’Impero in pace per un ventennio ed il suo è stato un regno giusto.

1 Gennaio 2020

Riprendo solo ora questo libro in mano. Sono ancora al capitolo 2, ma già si delinea il personaggio di Phostis, primogenito di Krispos, ragazzo dai tanti dubbi e con un pessimo rapporto col genitore.

6 Marzo

Prendo e mollo questo libro senza un perché evidente… Anzi, forse un perché c’è: Phostis mi sta antipatico. Inutile girarci attorno. È la verità, nuda e cruda. Che sia una cosa mia, di “pelle”, oppure no, non saprei dirlo, in ogni caso, il primogenito di Krispos non suscita in me alcuna empatia e, dato che è lui uno dei protagonisti, non riesco ad andare avanti…

10 Marzo

Vado avanti con fatica. Le idee di Phostis si avvicinano sempre di più a quelle degli eretici/banditi Thanasioi, ma il motivo per cui si fa abbindolare da quella dottrina (anche se al principio non aveva capito che fossero gli stessi eretici nemici di suo padre l’imperatore Krispos) è perché vuole ribellarsi. È un ragazzetto viziato.

Il conflitto col padre lo porta sempre a contrapporsi, anche a volte senza rendersene conto, a rifiutare per partito preso qualsiasi idea paterna. Ciò lo porterà ad una serie di ingenuità e di idiozie che lo cacceranno nei guai. In pratica, si fa rapire e il modo è a dir poco imbarazzante. Stupido persino.

I Thanasioi, per cui lui ha una simpatia, lo catturano per portarlo definitivamente dalla loro parte.

13 Marzo

L’emergenza Coronavirus e il relativo confinamento in casa hanno dato un nuovo valore alla lettura.

Ho cercato di superare le mie antipatie verso Phostis ed ho continuato con il romanzo e… ho fatto bene!

Proseguendo, il primogenito di Krispos comincia finalmente a farsi delle domande e sono dubbi sensati quelli che ha, dimostrando di avere un po’ di cervello.

Anche il secondogenito, Evripos, oltre dimostrare di essere un ambizioso arrivista che desidera il trono (nonché estimatore di donzelle), si fa notare per il suo coraggio in battaglia. È un generale carismatico.

Il terzogenito (sesso dipendente), che avevo considerato importante come un soprammobile, mostra anche una certa propensione per l’amministrazione, cercando di rendersi utile in un momento di estrema vulnerabilità della capitale.

17 Marzo

Sono quasi al cap. 12 e le cose si sono fatte interessanti. Phostis ha abbandonato i suoi dubbi, e la sua prigionia gli ha insegnato molto, rendendolo più “sopportabile” come personaggio. Riesce a scappare dagli eretici grazie all’aiuto di Olyvria che ama e da cui è riamato.

C’è un bel chiarimento padre/figlio, ma la guerra è lontana dalla sua conclusione.

Una cosa che ho notato a malincuore è la presenza di errori in questa edizione. Spesso manca la chiusura a fine dialogo e ciò può essere destabilizzante. È curioso notare che, fra tutti gli errori e i refusi, questo sia quello più comune. Peccato.

18 Marzo

La parte finale è la migliore, forse perché il rapporto fra Krispos e i suoi figli è migliore… e persino i rapporti fra i fratelli sembrano distendersi.

E poi c’è la battaglia, le astuzie di Krispos, la resa dei conti… Questa parte mi ha proprio convinto!

COMMENTO FINALE

Epico romanzo di chiusura per le vicende di Krispos. Superando la personale antipatia per il personaggio di Phostis, primogenito di Kispos, la storia ha i suoi momenti esaltanti come altri decisamente più lenti. La seconda parte, a mio avviso, è la migliore con la crescita di consapevolezza dei figli di Krispos. L’edizione presenta errori e refusi ed è un peccato.

Romanzo consigliato, come l’intera saga, a chi ama le epopee di avventura, intrighi politi e religiosi, l’ascesa al potere e le conseguenze di esso…

 

Appunti di lettura: “Beautiful Creatures – La saga” di Kami Garcia e Margaret Stohl

 

INIZIO: 21 Febbraio 2020

FINE: 6 Marzo 2020

VALUTAZIONE

TRAMA

Ethan vive nella piccola cittadina di Gatlin, in South Carolina, un posto dove non succede mai nulla e da cui non vede l’ora di andarsene. Almeno finché non arriva Lena, una misteriosa e bellissima ragazza: in lei Ethan riconosce la protagonista degli strani sogni che da tempo lo tormentano durante la notte. Assecondando l’inspiegabile legame che sembra spingerlo inesorabilmente verso di lei, Ethan la avvicina e se ne innamora. Ma Lena nasconde un segreto: è una strega, vittima di un’antica maledizione che, allo scoccare del suo sedicesimo compleanno, la condannerà alla magia bianca o a quella nera. Il destino potrebbe trasformarla in una creatura mostruosa, incapace di amare. Ma Lena ha incontrato l’amore prima di aver compiuto sedici anni. E sarà proprio quell’Amore l’unica forza in grado di cancellare il suo passato e riscrivere il destino.

(POSSIBILI SPOILERS)

22 Febbraio

Con 1454 pagine questo libro si fa davvero notare per le sue dimensioni!

D’altronde, però, riunisce i quattro volumi della saga.

Sapevo fin dal principio che libro e film avevano molte differenze e, a essere sinceri, ci contavo perché la versione cinematografica, pur essendo carina, mostra diverse lacune di trama e semplicistiche soluzioni.

Ma per tornare al libro, ho trovato un po’ strano che il giovane Ethan quasi non si spaventi delle assurdità e stranezze che circondano la nuova compagna di scuola Lena, che al principio non si ponga alcuna domanda… Bisogna però dire che una serie di strani sogni lo aveva come “preparato” (più che altro ossessionato e in alcuni casi spaventato) a quell’incontro. Inoltre, il ragazzo odiava così tanto la sua tranquilla e monotona cittadina che bramava un cambiamento più di ogni altra cosa.

Più si va aventi nella lettura (in prima persona, dal punto di vista di Ethan) più cresce la consapevolezza del protagonista di trovarsi di fronte a cose sovrannaturali, ma cresce anche il legame con la ragazza, al punto che non riesce ad immaginare una vita senza di lei…

Il romanzo a volte è un po’ lento, non trabocca di scene d’azione, ma la progressiva scoperta di Ethan del mondo magico e segreto di Lena basta a mantenere vivo l’interesse. L’aspettativa del compleanno della ragazza coi suoi possibili tragici risvolti si insinua pian piano nella vita del protagonista creando anche nel lettore l’impazienza di sapere.

24 Settembre

Ho finto il primo libro dei quattro della serie ed ho un po’ di perplessità. La lentezza dei primi capitoli si dissolve negli ultimi, quando la vicenda acquista maggiore senso. Restano però molte domande e tanto di non spiegato, ed è forse questa “incompletezza” che acuisce la mia perplessità.

Non dico che questo primo volume non mi sia piaciuto, perché non è così, ma mi sarei aspettato qualcosa di più… Proseguendo la lettura, spero di dissipare i miei dubbi.

25 Febbraio

C’è più azione in questo secondo volume e alcune cose trovano poi risposta. Nel momento in cui la storia fra i due protagonisti entra in crisi, la situazione diventa più interessante.

Come nel precedente romanzo, anche nel secondo la voce narrante è quella di Ethan. La sua voglia di sapere, di conoscere la verità è pari al suo bisogno di aiutare Lena. Al suo fianco c’è lo spassoso Link che, ormai a conoscenza di tutto, ha il ruolo di sostegno nonché, a volte, di alleggerire situazioni pesanti.

26 Febbraio

Ho finito “La diciassettesima luna” e… mi è piaciuto di più del primo. Molto di più. C’è più azione e magia. Molti misteri vengono svelati e poi… Macon. La sicurezza di questo personaggio mi aveva colpito prima, ma in questo romanzo si rivela decisiva. Anche il protagonista, Ethan, prende spessore. Tutti, da Ridley a Link, diventano più complessi, più “veri”. Mentre Lena… è lei il tasto dolente, il personaggio che mi piace di meno. Troppo “debole”, troppo bisognosa di aiuto e di una guida per essere una Maga così potente. E il potere nelle mani instabili di una persona così insicura non mi piace. Inoltre, passa dalla collera al pianto in un nanosecondo… O_O

4 Febbraio

Concludo adesso “La diciottesima luna” ed è… triste, è tutto molto triste. Cosa posso dire di più senza svelare troppo?

Beh, dirò che ci sono diverse novità in questo volume: un “nuovo” Link, diversi tentativi di Ridley di adattarsi, almeno all’apparenza, alla vita mortale, le conseguenze da affrontare per Liv e la sua presa di posizione e… Lena meno fastidiosa.

In verità, tutto il romanzo gira intorno al concetto di “conseguenza” e a pagare infine è proprio il protagonista, Ethan, che si ritroverà a rimpiangere i tempi tranquilli del passato. Anche in questo volume Macon rimane il mio personaggio preferito. La sua calma, la sua sicurezza e i suoi nuovi (tutti da scoprire) poteri lo rendono un punto di riferimento per tutti gli altri personaggi e, perché no, anche del lettore… Almeno è stato così per me!

6 Marzo

Ho concluso l’intera saga e… sì, complessivamente mi è piaciuta. Ci sono tempi morti? Qualcuno. I personaggi maturano? Certo!

Tenendo conto che Macon rimane il mio personaggio preferito e che Link lo segue a ruota, anche altri personaggi prendono spessore. Lena… era lei la mia nota dolente. L’ho sopportata nel primo volume, l’ho detestata nel secondo, l’ho ignorata nel terzo e infine l’ho accettata nell’ultimo volume. La potente maga, stranamente, fra tutti i personaggi, rimane per me la meno riuscita… Non so se è una questione di “pelle”, ovvero puramente soggettiva, o se sia davvero così… Non lo so e non è poi così importante saperlo.

Consigliere questa saga? Sì, ma solo a chi ama il fantasy dark dove un amore contrastato è al centro di tutto.

COMMENTO FINALE

4 libri in uno. Magia, mistero, antiche maledizioni e un amore contrastato, questi sono gli elementi principali di una saga che ha momenti elettrizzanti e altri decisamente lenti. Adatta a chi ama il dark fantasy e le storie d’amore minacciate dal fato e dagli uomini, ma alla fine più forte di tutto.

 

Appunti di lettura: “Shadowhunters- Città degli angeli caduti” di Cassandra Clare

 

INIZIO: 18 Febbraio 2020

FINE: 21 Febbraio 2020

VALUTAZIONE

TRAMA

La guerra è conclusa e Clary è tornata a New York, intenzionata a diventare una Cacciatrice di demoni a tutti gli effetti. E finalmente può dire al mondo che Jace è il suo ragazzo.

Ma ogni cosa ha un prezzo. C’è qualcuno che si diverte a uccidere gli Shadowhunters, e ciò causa fra Nascosti e Cacciatori tensioni che potrebbero portare a una seconda, sanguinosa guerra. Simon, il migliore amico di Clary, non può aiutarla. Sua madre ha scoperto che è un vampiro e lui non ha più una casa. E come se non bastasse, esce con due ragazze bellissime e pericolose, nessuna delle quali sa dell’altra. Quando anche Jace si allontana senza darle spiegazioni, Clary si trova costretta a penetrare nel cuore di un mistero che teme di svelare fino in fondo: forse è stata lei a mettere in moto la terribile catena di eventi che potrebbe farle perdere tutto ciò che ama. Jace compreso.

Amore. Sangue. Tradimento. Vendetta.

La posta in gioco non è mai stata così alta per gli Shadowhunters…

(POSSIBILI SPOILERS)

18 Febbraio

Proseguono i problemi per Clary, Jace e Simon. Sconfitto Valentine e Sebastian/Jonathan, si ritrovano ad affrontare le conseguenze dello scontro. Che sia metabolizzare una perdita ingiusta, un enorme cambiamento di vita o nuovi incubi che popolano le notti, per i nostri amici si prospettano nuove drammatiche vicende.

Le atmosfere dark sono le stesse dei precedenti volumi: affascinanti e ben ideate.

20 Febbraio

Cap. 11 – Mentre un assassino seriale di Shadowhunters imperversa per la città, si palesano anche perversi tentativi di imitare gli esperimenti di Valentine.

Clary, seguendo incautamente l’intuito e il suo potere, si ritrova ad affrontare un demone mettendo a frutto i suoi allenamenti.

Jace intanto continua ad evitarla perché tormentato da terribili sogni. Nel tentativo di scacciarli, fa da guardia del corpo a Simon che, nella sua condizione di vampiro con il marchio di Caino, sembra essere nelle mire oscure di molta gente.

I drammi adolescenziali dei protagonisti, ancora una volta, si esasperano e si ingrandiscono nelle tragiche vicende di un mondo nascosto fatto di mirabili poteri e terribili trame malefiche.

Il romanzo prende, malgrado incomba un senso di dramma imminente che inquieta.

Ci sarà mai pace per i nostri protagonisti? Quali prove dovranno ancora sopportare?

21 Febbraio

Le cose diventano incalzanti, mentre la tragedia annunciata si palesa. Le oscure trame di una demone superiore si svelano come gli orrori da questa compiuti.

Come pedine in una scacchiera, la perfida Lilith ha preparato tutto affinché potesse avere luogo un orribile rituale per riportare in vita un vecchio nemico dei nostri protagonisti.

Essendo il primo libro di un nuovo ciclo, molte cose rimangono in sospeso e, malgrado Clary e Simon ancora non lo sappiano, Jace non è fuori pericolo. Le tenebre lo assediano. Quel vecchio nemico, colui che è legato sia a Clary che a Jace, non è sconfitto.

COMMENTO FINALE

Urban fantasy dai toni decisamente dark, è il primo libro di un nuovo ciclo di Shadowhunters, quindi ritroviamo vecchie conoscenze alle prese con le conseguenze dei precedenti scontri e nuove insidie tutte da scoprire. Il mondo descritto è affascinante e misterioso, ma anche terribile e angoscioso. La tragedia sembra aleggiare sempre sui nostri protagonisti, mettendo a dura prova il loro amore.

Libro consigliato a chi ha letto i precedenti libri ed ama le atmosfere cupe e le storie di tragici amanti…

 

Appunti di lettura: “Amore e sesso nell’antica Roma” di Alberto Angela

INIZIO: 14 Febbraio 2020

FINE: 17 Febbraio 2020

VALUTAZIONE

TRAMA

Questo è un libro di storia e d’amore. Ci fa immergere in un mondo lontano e affascinante, condotti dal filo della nostra curiosità. Cerca di rispondere alle domande più frequenti e insolite sull’amore e il sesso al tempo dei romani: come ci si baciava, cosa si dicevano gli innamorati guardandosi negli occhi, se si portava fuori a cena la fidanzata, se l’uomo era bisex, quali erano i tabù sessuali, come si “rimorchiava” e si tradiva, come facevano l’amore gli imperatori, se esisteva un kamasutra…

Amore e sesso nell’antica Roma unisce il piacere di lettura di un romanzo all’accuratezza di un saggio storico. Per ricostruire un quadro completo e scrupoloso, e scovare le notizie più sorprendenti, ci si è basati su scoperte nei siti archeologici, dati di laboratorio, una ricchissima bibliografia di testi antichi e studi moderni, e centinaia tra reperti nei musei, affreschi, statue, graffiti di Pompei ed Ercolano.

Com’era possibile unire tutte queste scoperte in un unico, coinvolgente viaggio? Immaginate di ritornare indietro nel tempo e di trovarvi in una piazza di Roma antica. Davanti a voi ci sono delle persone che passeggiano normalmente: una fanciulla e un ragazzo innamorati, un gladiatore che lancia uno sguardo a una giovane nobildonna, un padre che accompagna il figlio alla sua “prima volta”, una prostituta d’alto bordo… Guardate bene queste persone: basterà seguirle nella loro giornata e ci faranno scoprire gli intriganti segreti dell’amore e del sesso ai tempi dell’antica Roma. E quanto il loro modo di amare somigliasse incredibilmente al nostro.

14 Febbraio

Oggi, San Valentino, è il giorno migliore per iniziare un simile libro. E come decide di raccontare l’amore nell’antica Roma Alberto Angela?

Beh, inizia immaginando una piazza piena di gente e, tramite queste persone diverse, seguendone le vite, spiega i vari modi di vedere e vivere l’amore e il sesso…

In pratica, come in “Una giornata nell’antica Roma” o in “Impero” per rendere più fluido l’argomento sceglie di usare un “artificio” per “romanzare” le fonti e tutto il materiale di ricerca (innumerevole) per poterci regalare non un trattato, ma un racconto coinvolgente e dinamico.

15 Febbraio

Ed il viaggio per conoscere l’amore e la sessualità ai tempi dell’antica Roma diventa, a tutti gli effetti, la storia della donna e delle sue condizioni… Ritroviamo donne trattate come merci, che passano dal padre al marito senza poter far nulla. Spesso date in sposa giovanissime a uomini molto più vecchi, destinate a una vita rinchiusa fra le mura domestiche con rare uscite sorvegliate. E fra le mura domestiche erano praticamente in balia dell’uomo che era stato scelto per loro. Le donne ricche forse subivano di meno, in quanto picchiare una di loro significava fare scandalo e inimicarsene la famiglia di origine, ma per il ceto medio-basso era tutt’altra storia.

Da sempre la donna è stata soggetta alle più bieche discriminazioni e abusi e si vorrebbe pensare che le cose adesso siano cambiate, ma, purtroppo, non è sempre così, anche al giorno d’oggi…

Comunque, per tornare all’antica Roma, c’era anche per la donna la possibilità di vedere e farsi vedere, avere ammiratori e conquistare. Solo che dovevano farlo di nascosto, abilmente. Gli eventi pubblici erano le migliori occasioni, ma anche le visite alle terme miste e le rappresentazioni teatrali. Dato che non si poteva toccare una matrona in pubblico, l’uomo doveva essere accorto e usare stratagemmi per conquistare una possibile amante.

E si parla di “amante” perché la concezione di “matrimonio” spesso per i romani era di un semplice contratto, senza grilli amorosi. L’eros e l’amore lo lasciavano per le amanti.

17 Febbraio

Anche le donne sposate spesso non si facevano problemi a trovare altra compagnia e ciò accadeva, come scrive lo stesso Angela, perché “si tratta di donne andate in spose da bambine, senza amore, a uomini molto più anziani di loro. Dopo qualche anno, sulla soglia dei trent’anni, con alcuni figli alle spalle e un marito ormai anziano, queste donne, annoiate, sessualmente e sentimentalmente insoddisfatte, danno la caccia al giovanotto che promette loro tutto quello che non hanno avuto.”

In pratica, l’adulterio è una forma di riscatto in una società maschilista. Ma il tradimento femminile, se scoperto, era pesantemente condannato e non solo socialmente, c’erano leggi severe al riguardo.

Il libro prosegue senza annoiare, ma col distacco necessario dello studioso che espone un modo di pensare e di vivere l’amore e il sesso sicuramente molto più libero che al giorno d’oggi, con una morale sicuramente molto diversa…

COMMENTO FINALE

Interessante volume che svela i retroscena sentimentali e sessuali di una società complessa come quella dell’antica Roma. Con stile coinvolgente, il libro si propone di esporre le similitudini e le differenze col mondo attuale. Ne esce l’affresco di una società che viveva il sesso in maniera molto più libera, ma con un senso morale decisamente diverso.