Dopo “Fratelli dello Spazio Profondo”, ecco la seconda avventura del pirata Brian Black, capitano della nave interstellare Black Diamond, dal suo soprannome. Ciò che risalta in questo libro di fantascienza è l’azione, la piena avventura, fra intrighi, trovate geniali e mirabolanti salvataggi, ed il carisma di un personaggio intelligente, appunto Brian Black, che è anche diverso dalla risma dei suoi Fratelli dello Spazio. Dal precedente libro troviamo un Brian più adulto, meno arrabbiato e violento, più riflessivo, forse maggiormente consapevole del suo ruolo di guida per i suoi sottoposti. Un uomo che sa di essere responsabile di ogni vita che sta sotto il suo comando e che per questo cerca sempre di valutare ogni situazione per limitare le perdite umane. Certo, è sempre un pirata, non è un eroe, non è un paladino della giustizia, è un uomo carismatico che sa quel che vuole. Che sia rubare una partita di Uranio o introdursi in un palazzo ben sorvegliato o sfuggire a incrociatori nemici, beh, state sicuri che Diamond ci riuscirà! Non è crudele per puro piacere di esserlo come invece può dirsi di Korly, un altro capitano. E di lui Brian dirà, mentre l’uomo avanza fra i morti: “Era William Korly, e la morte era il suo pane quotidiano: naturale che in mezzo ad essa, si sentisse a suo agio.” Ed è quasi come se Brian dovesse ricordarlo a se stesso, poiché egli è diverso. La storia si snoda intorno ad un pianeta, Denhid, ed in particolare al Regno di Bulag. Non importa che sia l’uranio a “chiamare” in quel luogo Brian e la sua ciurma, infine egli ne prenderà a cuore le sorti, tanto da rischiare ogni cosa, la propria vita, quella dei suoi uomini e anche la sua nave, per svelare e sventare un complotto dei Federali, di uno di loro in particolare che dovrebbe annoverarsi nella schiera dei “buoni”. La storia ed il suo scorrere è affidato a tre “voci”, tre persone, tre caratteri che narrano in prima persona gli eventi: Louise, schiava che ritrova la propria dignità e riscatto, Stylo, amico fidato e secondo del capitano, e infine proprio lui, Brian, il diamante nero. La narrazione è ben posta, le immagini sono vivide, anche se a volte sembra che la scelta della prima persona stia un po’ stretta alla storia, specie quando si parla di eventi al di là delle azioni dei narratori. Nel complesso, comunque, è un libro piacevole, in cui immergersi, per scoprire le fantastiche trovate del capitano Brian Black, la sua furbizia, la sua temerarietà e determinazione, che lo portano sempre ad emergere ed a farsi amare dai suoi sottoposti e non solo…
Il Monastero dell’Arcangelo… commenti!!!
21 Apr 2014 Lascia un commento
di M.S. Bruno in Ultimissime Tag:arcangelo, “Il Monastero dell’Arcangelo” di Rosalba Bavastrelli, commento, ebook, edizioni il pavone, il monastero dell'arcangelo, il pavone, monastero, prefazione di maria stella bruno, romanzo, Rosalba Bavastrelli
“Ho finito di leggere l’ e book “Il Monastero dell’ Arcangelo” di Rosalba Bavastrelli. E’ un romanzo che mi è piaciuto moltissimo: è mistero, intrigo, giallo. Fresco, mai noioso a tratti commovente; è moderno e al contempo antico, scritto col cuore e la sensibilità che caratterizza la scrittrice, con perizia e dovizia di particolari, intriso di sentimenti del bene e del male dove l’ Amore fra un uomo e una donna e non solo, trionfa sopra ogni cosa! Mi dispiace non poter esporre il libro nella mia biblioteca, fra i grandi della letteratura, perchè si tratta di un libro virtuale. vale la pena leggerlo, anche se sembro di parte è pure vero che mi chiamano la bocca della verità!”
Grazia Bavastrelli
Ecco un nuovo commento per “Il Monastero dell’Arcangelo”, il romanzo per cui ho scritto la prefazione. ^_^