Recensione: “Abhorsen” di Garth Nix

 

Capitolo finale di una saga fantasy alquanto originale.

In un mondo, il Vecchio Regno, in cui il confine che divide i Vivi dai Morti è fragile, solo gli Abhorsen possono fermare i negromanti e i redivivi per ripristinare l’equilibrio proteggendo tutti.

Come suo padre prima di lei, Sabriel detiene ora il titolo di Abhorsen, ma è Lirael, la sua sorellastra, nonché apprendista Abhorsen, la vera protagonista di questo volume, come lo è stata di quello precedente d’altronde.

Immaginavo, anzi speravo, che in questo romanzo le due sorelle approfondissero il loro rapporto, che avessero entrambe un ruolo attivo come protagoniste, ma purtroppo così non è stato ed è questa, forse, l’unica pecca del libro.

Almeno per me.

Per il resto, il romanzo è una girandola di avventure e scoperte, mentre si cerca di evitare che ciò che è stato sigillato e sepolto venga ritrovato e ricomposto.

Il ritmo è buono, la storia scorre con facilità, i personaggi sono ben ideati.

La costruzione magica è interessante, per molti versi affascinante.

Quindi, il romanzo è una degna conclusione alla saga (anche se a mio avviso c’è un possibile spiraglio per un proseguimento… anzi, mi piacerebbe proprio che l’autore scrivesse un proseguimento) anche se con quell’unica “pecca” di cui ho già parlato.

Consigliato!!!

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