Recensione: “Puzzle” di Franck Thilliez

Thriller psicologico che sonda i meandri della mente umana.

Come da titolo, il protagonista Ilan, ma anche il lettore, segue una scia di tracce, piccoli pezzi di puzzle appunto, per cercare di discernere il reale in un contesto paranoico e fittizio di un gioco di ruolo che è in verità molto più complesso delle apparenze.

Tra pathos e angoscia, l’irreale e il reale spesso non hanno confini in questa storia.

Cosa lega il giovane Ilan al pluriomicida Lucas?

In cosa consiste davvero il gioco “Paranoica”?

Cosa si nasconde nei recessi dell’ospedale psichiatrico scelto come campo di gioco?

Queste sono alcune delle domande che si porrà il protagonista.

In un crescendo, è proprio la paranoia a diventare sempre più reale ed Ilan, come il lettore, sarà coinvolto in quello che sembra un enorme complotto…

Ma è davvero così?

Nulla è certo in questa storia perché si oscilla sempre tra possibile e impossibile, reale o immaginato.

Ma l’autore lascia parecchi indizi e, quando il colpo di scena finale è giunto, devo dire che non ero del tutto sorpresa.

Tra allegorie, citazioni dantesche e atmosfere da brivido, il romanzo comunque cattura l’interesse e l’immaginazione dell’appassionato del genere.

Ringrazio Fazi Editore per avermi fornito la copia digitale!

Recensione: “I delitti di Whitechapel” di Guido Sgardoli e Massimo Polidoro

Siamo nell’autunno del 1888, a Londra, ed il quartiere di Whitechapel è funestato da orridi delitti.

L’assassino sembra essere lo stesso, un uomo che verrà chiamato Jack lo Squartatore…

Sybil ha sedici anni e non vive a Londra, ma è costretta ad andarci quando Scotland Yard la informa che sua madre è una delle vittime dello Squartatore.

Comincia così per la ragazza il bisogno di sapere la verità e, mentre si ritroverà ad indagare sugli omicidi, pian piano avrà modo di far pace con ricordo della madre e capire fino in fondo quanto le donne subiscano in società specie se povere.

La prosa è scorrevole restituendo al meglio e con franchezza le atmosfere dell’epoca, la pericolosità dei vicoli di Londra, come il divario sociale fra ricchi e poveri, tra uomini e donne.

Vero e romanzato si intersecano bene come accade col personaggio di Sybil liberamente ispirato alla figlia di una reale vittima di Jack lo Squartatore.

Questi nel romanzo ha una possibile identità, ma come viene specificato alla fine, in una serie di note conclusive, non si è mai svelato il mistero.

Ho apprezzato molto l’inserimento di questa parte che, al di là del romanzo, spiega il caso reale.

Con una visuale diversa, il libro offre quindi vari spunti di riflessione, specie sulla condizione della donna dell’epoca.

Consigliato!

 

Ringrazio DeAgostini per avermi fornito la copia!

 

Recensione: “Nonna Gangster colpisce ancora!” di David Walliams

Simpatica, carina, divertente, sullo stesso tono dei disegni che la animano, questa storia narra di Ben, nipote di una nonna un po’ speciale, che adesso non c’è più, ma che sembra vegliare ancora sul bambino col suo affetto e con “spirito felino”…

Per una serie di circostanze, Ben si ritroverà ad indagare sui furti che portano proprio il marchio a lui fin troppo familiare, chiedendosi, ad ogni scoperta, chi è la nuova nonna gangster.

Tra suoni onomatopeici, situazioni avventurose tra il bizzarro e il divertente, la vicenda si dipana incalzante per le strade di Londra e i suoi tesori promettendo di affascinare il giovane lettore.

Racconto di puro intrattenimento, ha la forza anche di sottolineare l’affetto che lega nonni e nipoti, un rapporto che si ammanta di malinconica tenerezza anche quando i primi non ci sono più.

Ringrazio HarperCollins per avermi fornito la copia!!!

Recensione: “Il piccolo gufo di Natale” di Ellen Kalish e Gideon Sterer (illustrazioni di Ramona Kaulitzki)

Una gufetta rimane intrappolata sull’albero scelto per decorare il Rockfeller Center a Natale.

Rischierà di morire, ma i volontari del Ravensbeard Wildlife Center la rimetteranno in sesto e la libereranno, non prima di averle fatto capire il vero significato del Natale.

Tratto da una storia vera, come scritto alla fine dalle parole della volontaria che si occupò di Rocky (nome dato alla gufetta), questa vicenda ha il sapore di una fiaba semplice e dolce.

Ideale per i più piccoli anche per le bellissime illustrazioni, questo racconto ha due grandi pregi: avvicinare al mondo dei volontari che si occupano della fauna selvatica e, tramite il linguaggio semplice degli animali, insegnare i valori legati al Natale.

 

Ringrazio DeAgostini per avermi fornito la copia!!! 🎄🎁

Recensione: “Le Dame di Grace Adieu e altre storie” di Susanna Clarke

Tra favole e folclore, queste otto storie trattano della magia e degli esseri fatati che, nei secoli scorsi di un’Inghilterra fatta di piccoli villaggi e tenute, campagne e foreste, riempivano l’immaginario comune.

Che siano nobili o plebei, studiosi o ignoranti, i protagonisti di questi racconti hanno a che fare con l’impossibile, mostrando il fascino come la pericolosità di ciò che non si conosce.

Il magico viene rappresentato in molte sfumature.

Ci sono le “streghe” che agiscono per salvare delle bambine, fanciulle che riescono a riscattare i loro amati dalle brame di misteriose dame fatate, signori dai magici poteri che fanno costruire ponti in una notte…

E l’elenco potrebbe continuare.

Lo stile restituisce un senso di “antico”, come se fosse il resoconto scritto di racconti della tradizione orale, storia raccontate da un narratore esterno che vuol insegnare qualcosa.

E come viene spiegato nell’introduzione, l’intento è quello di mostrare meglio l’interazione degli esseri fatati con la nostra realtà.

Collegato al mondo narrato già nel romanzo “Jonathan Strange e il signor Norrell” della stessa autrice, questa raccolta può essere letta anche senza conoscere il suddetto libro, anche se uno di quei protagonisti appare proprio nella storia che dà il nome alla raccolta.

 

Ringrazio Fazi Editore per avermi fornito la copia digitale!!

Recensione: “La Stagione del Tuono” di Bianca Rita Cataldi

Poetico e raffinato, questo secondo volume mantiene le promesse dolci amare del precedente romanzo, “Acqua di sole”.

Continuano le vicende dei Gentile e dei Fiorenza, due famiglie e due realtà, quella contadina e quella borghese, che paiono procedere parallelamente, mai destinata ad incontrarsi, ed invece spesso si toccano quasi ad intrecciarsi.

Siamo ormai negli anni 60 e Michele Gentile, Vittoria e Teresa Fiorenza si avviano alla delicata fase dell’adolescenza e all’ingresso nel mondo degli adulti.

E tra dolori e ricerca di se stessi, crescita e perdita, anche le famiglie cambiano e adeguarsi non è sempre semplice.

Il romanzo ancora una volta offre un affascinante spaccato della società italiana, che pian piano si avvia verso il boom economico, con uno stile delicato e avvincente.

Il lettore viene trasportato nell’orbita delle due famiglie, osservando di volta in volta l’uno o l’altro gruppo familiare lottare o adeguarsi agli eventi, tra dubbi e certezze, sentimenti e ragionamenti, tradizioni e modernità.

Grazie a questo, è facile affezionarsi ai vari personaggi, a sentirli quasi parte della nostra esistenza, come se guardassimo le vecchie foto di famiglia.

Interessante e scorrevole, consiglio questo romanzo (e il precedente) non solo a chi apprezza le saghe familiari, ma anche a coloro che cercano una vicenda che abbia il sapore di altri tempi e il fascino di sentimenti genuini.

Ringrazio HarperCollins per avermi fornito la copia!

Recensione: “Il portale magico – Cronache del Reame Incantato 3” di Alberto Chieppi

Terzo volume dedicato ai giovani Sam e Sirio, mago e stregone legati dal destino e dal sangue.

Ora che alcune verità sono state svelate, altre domande, più urgenti e dedicate, si palesano ai due che sono pronti a tutto per trovare le risposte.

Mentre essi proseguono le lezioni nelle rispettive scuole cercando alleati e indizi, i servi del Cancelliere, gli Spector, sono sempre più vicini ai loro loschi obiettivi.

In maniera quasi speculare, le avventure per i due ragazzi si susseguono, mentre Mephisto, ancora prigioniero dell’Aldilà, scopre la presenza di un misterioso popolo dei druidi rinchiuso in quei confini.

Per Sirio e Sam l’unica speranza per scoprire il loro passato è forse proprio sulla Terra, ma tornarci non sarà facile, specie perché una nuova profezia si è aggiunta a quella precedente gettando ombre sulla loro possibile vittoria.

Come per i capitoli precedenti, le ambientazioni scolastiche risentono ancora dell’influenza della saga di Harry Potter, ma per il resto la storia ha un suo carattere e, malgrado alcune ingenuità, il romanzo cattura l’attenzione.

E sono proprio le parti che esulano da qualsiasi influenza, a mio avviso, quelle che riservano più sorprese e avventure tutte da assaporare.

Chi ha letto i volumi precedenti non rimarrà deluso da questo nuovo romanzo, malgrado la storia di Sam e Sirio sia tutta ancora da scoprire e rimanga, alla fine della lettura, l’aspettativa del proseguimento.

Saga fantasy consigliata!

 

Ringrazio DarkZone Edizioni per avermi fornito la copia digitale!!! 🌹

Recensione: “La grande incantatrice” di Attilio Brilli

Chi è “la grande incantatrice” del titolo di questo saggio?

Beh, è la nostra Italia, o meglio tutto il suo “bagaglio” culturale, artistico e paesaggistico che la rendevano (ma la rendono tutt’ora) meta ambita degli intellettuali e nobili stranieri dei secoli passati.

E questo libro parla dell'”incontro” tra la nostra arte (a volte da noi data per scontata) e lo straniero, perché come l’autore stesso ci ricorda “diceva Cartesio che gli scritti dei viaggiatori permettono di colloquiare con personaggi di altri mondi di altre età, come se fossero nostri dirimpettai” aggiungendo però capitoli dopo che “le sue osservazioni (del viaggiatore straniero) ci giungono in attesa e ci affascinano perché, dischiudendo scorci e prospettive inconsuete, ci rendono sorprendentemente nuove realtà ambientali e realistiche che avevamo dismesso come familiari e consuete e dalle quali non ci attendevamo sorprese.”

Così l’autore inizia un viaggio per l’Italia tramite le parole e le suggestioni dei letterati e poeti, filosofi e cultori del bello.

Spesso sono descrizioni entusiastiche, altre sconvolte, perché l’arte può creare anche turbamento.

Per esempio, riporta che davanti alla “Caduta dei giganti”, Charles Dickens disse che questi affreschi “fanno venire l’apoplessia“, mentre racconta che il pittore William Hilton sostenesse che le luci e le ombre in Italia fossero più intense di quelle a lui consuete: “la luce ha un riverbero giallo, le ombre sono azzurre e riflettono il cielo.”

Così l’autore mira a farci riscoprire la nostra arte, anche grazie all’inserto a colori presente al centro del libro che riporta le foto di molte delle opere citate.

Non è un libro “facile”, la prosa è consona all’argomento, quindi è un saggio da capire, studiare, assaporare pian piano con la mente sveglia e aperta.

Per gli appassionati d’arte scoprire cosa è stato detto delle opere tanto amate può essere stimolante.

Impressionante nonché ammirevole lavoro di ricerca!

Ringrazio DeAgostini per avermi fornito la copia!!

Recensione: “Acqua di sole” di Bianca Rita Cataldi

Siamo nella Puglia degli anni 50 e la realtà contadina e quella borghese si ritrovano ad affrontare in maniera diversa l’evolversi dei tempi.

“Acqua di sole “è il primo capitolo di una saga familiare in cui seguiamo i Gentile e i Fiorenza, due famiglie all’apparenza agli antipodi che pian piano intrecceranno sempre più i loro destini.

I Gentile sono contadini e coltivano nei loro campi i fiori che poi vendono ai Fiorenza, profumieri da molte generazioni.

Ma il rapporto dal principio solo di affari, muta quando la piccola Teresa Fiorenza incontra il piccolo Michele Gentile.

Questa amicizia fra bimbi, porterà Michele a frequentare la scuola tra i figli dei ricchi, in città, aprendo per lui strade prima impensate.

E mentre i bambini crescono, insieme alla cugina di Teresa, Vittoria, seguiamo anche le vite degli adulti delle due case, dai problemi minimi, alle situazioni più complesse, in uno spaccato variegato, dolce a volte, amaro altre, ma sempre poetico, dell’Italia del tempo.

Questo affresco rende bene le atmosfere di quegli anni anche a chi, come me, non le ha certo vissute, ma che ha sentito racconti e visto fotografie dei nonni e dei bisnonni, quegli scatti in bianco e nero, ormai adesso ingialliti, che hanno tutto il fascino di un’epoca perduta.

Consiglio quindi il romanzo non solo ai nostalgici, ma anche ai più giovani per la capacità di mostrare una semplicità anche nei problemi, una genuinità in cerca di riscatto per una società che si avviava al cambiamento.

Ringrazio HarperCollins per avermi fornito la copia digitale! 

Recensione: “Tasso e Puzzola – Operazione occhio di ragno” di Amy Timberlake

Prendete un Tasso dal carattere calmo e paziente, con una grande passione per i sassi, minerali, pietre e affini, e una Puzzola, simpatica, un po’ invadente, ma cuoca provetta e profonda conoscitrice del mondo (complesso) delle galline, e fateli convivere.

Create l’occasione perché i due amici decidano di fare un campeggio in riva al lago per cercare nuovi sassi e avrete un’avventura immaginifica, piena di suoni onomatopeici e strabilianti scoperte.

Il romanzo, adatto ai giovanissimi lettori, ha la forza delle storie semplici ma piene di fantasia, dove gli animali mantengono le loro caratteristiche, ma umanizzati abbastanza per creare una vicenda capace di stimolare l’immaginazione.

Come tutte le buone storie, troviamo un “cattivo” invidioso, un “qualcosa” da proteggere e una lezione da imparare.

Le illustrazioni, gradevoli e accattivanti, sono un ulteriore incentivo alla lettura per chi comincia ad interessarsi alla parola scritta.

Ma il libro è anche adatto a quelle mamme che vogliono leggere una storia al proprio bambino, creando assieme dolci ricordi.

Ringrazio HarperCollins per avermi fornito la copia!