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Gioia Oddi è nata a Roma e sono circa 20 anni che si occupa di astrologia. Ha pubblicato nel 2010 un libro dal titolo “la Cura Astrale” e la sua stessa Tesi di laurea ripercorre la tematica letterario-astrologica. Sta frequentando il corso del Cida (Centro Italiano di Discipline Astrologiche) per conseguire un prestigioso diploma. Collabora con Move Magazine curandone la rubrica astrologica; ha scritto per molti anni per la rivista romana Vivaglisposi, specializzandosi in wedding astrale. Ha partecipato a più edizioni del Macef di Milano come docente di seminari per operatori del settore wedding. E’ uscito ad agosto 2013 il suo secondo libro acquistabile sul sito della Feltrinelli, e in vendita anche in tutte le librerie Feltrinelli su territorio nazionale: “Marguerite Yourcenar e l’astrologia. Le stelle nell’Oeuvre au Noir”. Da novembre 2013 cura la rubrica radiofonica “Il Salotto delle stelle” in onda ogni lunedì mattina su Radio Verde. A gennaio 2014 Gioia Oddi ha avuto un grande riconoscimento a livello nazionale con la pubblicazione di un suo articolo sulla rivista astrologica Sirio, inerente una ricerca sul sottile legame che unisce Marguerite Yourcenar al mondo dell’astrologia.
E’ sera quando lei entra nella Locanda dell’Inchiostro Versato. Le stelle occhieggiano pigramente dalla finestra e sembrano benigne osservare l’evolversi dell’umanità. E’ il momento perfetto per l’autrice di oggi che ha scritto “Marguerite Yourcenar e l’astrologia. Le stelle nell’Oeuvre au Noir”. L’astrologa Gioia Oddi ci racconterà di sé, del suo rapporto con le stelle e con la scrittrice francese Marguerite Yourcenar. Ma… lasciamo a lei la parola…
1)Come e quando nasce il tuo amore per l’astrologia? La convinzione che le stelle influenzino il comportamento umano?
E’ un amore che viene da lontano, e sinceramente non saprei datarlo; ricordo che al liceo i miei compagni di classe mi regalavano già libri di astrologia. Domandare alle persone il loro segno zodiacale di appartenenza è stato sempre così impellente, fin dall’adolescenza, e in parte legato alla innata curiosità per la mente umana, per i suoi risvolti meno comprensibili. Eventi insoliti ed improvvisi, sopraggiunti nella mia famiglia di origine, a ritmi ciclici e con dinamiche affini, mi hanno spinto a ricercare le cause in un piano superiore, e l’astrologia è stata sicuramente l’ambito che riusciva a soddisfare nel migliore dei modi i miei interrogativi.
2)Fino a che punto, secondo te, ci si può affidare alle previsioni astrologiche?
La previsione astrologica diventa uno strumento veramente utile ed illuminante qualora sia redatta a partire dalla carta del cielo personale, in base dunque a coordinate precise e soprattutto uniche: data di nascita, luogo ed ora. A mio avviso, nonostante per lavoro mi trovi ad elaborare previsioni settimanali cosiddette “generiche”, consiglio di affidarsi a quelle personalizzate, scaturite dallo studio dei transiti che coinvolgono un cielo natale completo. Per esperienza ventennale di oroscopi – ed includo anche il mio caso – vi sono delle corrispondenze molto precise tra previsioni personalizzate ed “eventi” che si verificano nelle vite individuali. Tuttavia il supporto astrologico non può escludere la libera scelta: esso potrebbe essere paragonato al “suggeritore” del teatro, che aiuta l’attore a proseguire la sua performance, nel momento in cui sopraggiunge un dubbio o un vuoto di memoria.
3)Qual è il tuo bagaglio di letture ed esperienze? Hai un modello a cui ispirarti?
I miei esordi astrologici risalgono a più di 20 anni fa. Un incontro insolito, con un astrologo, in un circolo di tennis, altro mio grande amore nonché lavoro. Eni, questo è il suo nome, mi insegnò gli aspetti tecnici, utili per redigere un grafico o carta del cielo, e da lì il mio percorso non si è più fermato. La prima carta del cielo fatta a mano è stata proprio quella di Marguerite Yourcenar, molti anni fa, quando non pensavo ancora di scrivere su di lei. Ho sentito una grande attrazione per l’astrologia evolutiva, ad impronta spirituale, con integrazioni di astrologia karmica. In questa ottica la carta del cielo è un insieme di strumenti che abbiamo a disposizione per fare il nostro percorso di vita: in base ad essa, saremmo inclini a vivere una serie di esperienze, con l’occasione preziosa dell’evoluzione e della comprensione profonda del proprio percorso e della propria armonia. Amo molto Liz Greene, astrologa che ha creato un proficuo contatto tra questa disciplina e lo studio psicologico profondo; ho trovato illuminanti anche Arroyo e Rudhyar, nonché l’italiana Lisa Morpurgo, astrologa a dir poco geniale. Sto attualmente frequentando il secondo anno della scuola triennale di astrologia, che permette di ottenere l’iscrizione all’albo degli astrologi, ancora privato, riconosciuto dal più importante organo italiano, il Cida (Centro Italiano di Discipline Astrologiche). Questo percorso didattico implica una completa conoscenza dell’astrologia classica, da cui quella moderna si è sviluppata, perdendone tuttavia negli ultimi due secoli alcuni elementi molto preziosi.
4)Ogni grande idea ha un quid iniziale, un qualcosa che accende la scintilla dell’ispirazione per scrivere un libro. Per te cosa è stato?
Molti anni fa, almeno 10 o forse di più, rispetto alla stesura del libro – in realtà è la mia tesi di laurea divenuta in seguito una pubblicazione – ricevetti in regalo l’Opera al Nero, libro della Yourcenar. Era estate, e distesa sul divano, iniziai a sfogliare il testo. Alla fine, nei Carnets, trovai poche righe in cui la scrittrice accenna all’oroscopo di Zenone, protagonista del romanzo, e a quello dell’imperatore romano, figura centrale dell’altro capolavoro della Yourcenar, Le Memorie di Adriano. E lì ebbi la folgorazione. Andai dalla mia docente comunicandole che avevo trovato l’argomento della mia tesi: i legami della scrittrice con il mondo dell’astrologia. Poi sono passati tanti anni e la mia vita è stata animata da episodi talmente intensi che il progetto è rimasto solo nella mia testa. Dopo molto tempo, mi sono ritrovata a scrivere la tesi in circa due mesi, come se avessi avuto bisogno, tuttavia a mia insaputa, di questa lunga gestazione.
5) I temi fondamentali del tuo saggio sono…
Il tema fondamentale del mio libro riguarda l’insolito rapporto tra il mondo dell’astrologia e Marguerite Yourcenar. Esaminando soprattutto l’Opera al nero – per quanto abbia preso spunto anche da brani delle Memorie di Adriano – tento di mettere in evidenza come l’astrologia abbia ispirato alcune scelte della scrittrice nella elaborazione e strutturazione dei suoi personaggi: Zenone e Adriano. Questo legame con il mondo delle stelle è tuttavia ambiguo e caratterizzato da adesioni e negazioni, come se la scrittrice si divertisse, in parte, a confondere i livelli, negando al lettore la totale comprensione del suo pensiero circa l’astrologia.
6)Cosa ti ha attratto della scrittrice Yourcenar?
Il mio amore per la Yourcenar è molto forte: è nato come una folgorazione improvvisa, una vibrazione animata da attrazioni e allontanamenti, come quegli amori che vengono da lontano, carichi di intensità e quasi troppo potenti, al punto da richiedere lunghe pause e momenti di riposo. Ho sempre sostenuto che è la Yourcenar a “chiamarci”, è lei che si presenta con la sua intensità, che decide quando essere avvicinata e gustata. Ciò che mi ha attratta è la sua immensa cultura, la sua versatilità, il suo spaziare dal romanzo alla poesia, dal teatro alla saggistica, sempre con prestazioni di alto livello, senza cadute di stile o banalità. Inoltre, nonostante la sua formazione culturale classica e la sua costante e vigile razionalità, Marguerite Yourcenar ha un animo visionario, capace di accompagnare il lettore in ogni ambito del sentire, con grande saggezza ed equilibrio: una mente geniale e progressista.
7)Perché trattare proprio del legame fra la scrittrice francese Yourcenar e l’astrologia?
Il giorno in cui – come ho raccontato sopra – ho avuto l’illuminazione della tesi e dell’argomento da trattare – i legami della Yourcenar con l’astrologia – ho sentito che non potevo scrivere altro che questo, non so, come un comando superiore, un richiamo così potente che non lascia spazio al ragionamento e ai perché.
8)Mentre scrivevi hai riscontrato delle difficoltà? Problemi nella ricerca di fonti o di informazioni? Condividi qualche aneddoto…
Ho scritto il testo in meno di due mesi, la sera e la notte, dopo il lavoro e mentre preparavo gli ultimi due esami. Una fatica immensa costellata da piccoli malesseri fisici che non hanno facilitato l’impresa. Credo che qualche forza superiore mi abbia sostenuta: a volte avevo delle intuizioni, e mi ritrovavo a scrivere per ore, di getto. Ho attinto a pochissime fonti, essendo il testo frutto di una mia ipotesi da cui poi ho sviluppato l’intero lavoro. L’aneddoto più particolare, ma che ha animato l’intera stesura, è il ritrovarmi a sfogliare alcuni testi e venire attratta da una riga o da una frase, che apriva scenari immensi ed intuizioni bizzarre. A volte ho creduto che fosse già tutto pronto, e che dovevo solo scrivere e tirare fuori questa matassa interiore.
9)Perché leggere il tuo saggio?
Perché leggerlo? Per curiosità; per entrare in contatto con questo aspetto insolito della Yourcenar; per conoscere la delicata atmosfera intellettuale e ideologica del 1500, dilaniato da una grande crisi, secolo in cui si è venuta a creare l’insanabilità frattura tra il mondo scientifico e il mondo “magico”, tra la ragione e lo spirito, tra il micro e il macro.
10)Rivoluzione digitale: ebook o cartaceo? Cosa pensi dell’uno e dell’altro. Pregi e difetti.
Rispondo a questa domanda in base al mio personale gusto. Il libro cartaceo ha per me ancora un richiamo immenso, oggetto vivo tra le mani; da esso emanano odori, sensazioni, personaggi. Il mio libro è anche in versione ebook, scelta dettata dalla consapevolezza che si tratta di un canale oggi molto diffuso, che può soddisfare una importante fetta di lettori, anche e soprattutto per i costi più bassi. Per me, tuttavia, il libro rimane quello cartaceo, che sfogli, che vivi. L’ebook resta più freddo, anche se innegabilmente più pratico da trovare, nonché più economico.
11)Le difficoltà di uno scrittore per emergere sono proverbiali, specie per il mondo della saggistica. Quali complicazioni hai riscontrato affrontando il mondo dell’editoria?
Appena laureata, sapevo che avrei un giorno pubblicato la mia tesi, era solo questione di tempo e dell’occasione giusta. Ho contattato vari editori, le cui proposte economiche erano per me in quel momento poco favorevoli. E allora ho optato per l’autoproduzione, rivolgendomi al sito IlMioLibro.it. Oggi il mio libro ha una buona visibilità, è in cartaceo e in ebook e per il momento questa condizione mi sembra la migliore, soprattutto perché non ha richiesto una grande spesa iniziale. Ho organizzato un tour di presentazioni, viaggio itinerante in varie realtà, progetto che mi diverte e che ha un buon riscontro di pubblico.
12)L’ultima domanda… l’immancabile… Quali sono i tuoi progetti futuri?
Uno dei miei progetti futuri consiste nell’espandere il tour di presentazioni che ho chiamato appunto “Marguerite Yourcenar in tour: come una stella errante”, che comprende, oltre alla parte dell’intervista all’autrice, reading di brani della Yourcenar attinenti all’astrologia, proiezioni di foto e, spero a breve, la musica di un violino, da sottofondo alla componente fotografica. Per l’aspetto propriamente della scrittura, invece, sto pensando ad una nuova edizione, con modifiche alla struttura del libro, aggiunte, espansioni, ma in realtà ancora non ho le idee chiare in merito.
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Grazie, Gioia, per essere stata ospite della Locanda! Ti facciamo i migliori auguri per i tuoi studi ed apprezziamo la tua immensa passione per ciò che fai! ^_^
Per sapere di più sul lavoro di Gioia Oddi, eccovi dei bei link:
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Maria Stella Bruno
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