Recensione: “Fall of Ruin and Wrath – Nata dalle stelle” di Jennifer L. Armentrout

Attrazione, erotismo e mistero si intrecciano in una storia dai contorni fantasy, in cui molto è da spiegare ed il contesto è accennato, non ancora pienamente approfondito.

Questo primo volume si concentra maggiormente sull’attrazione travolgente tra Lis/Calista e il principe Hyhborn Thorne.

Lei è la favorita di un barone, soprattutto per le sue particolari e segrete capacità, doni misteriosi che le permettono di vedere sprazzi del futuro e leggere le menti di chi tocca.

Lui è invece, come dicevo, un principe Hyhborn, una razza non umana di esseri potenti e pericolosi che governano questo mondo con spietata noncuranza.

Il rapporto che lega i due sorprende per primi loro stessi, poiché un Hyhborn, soprattutto un principe come Thorne, non dovrebbe vedere in quella che sembra una semplice umana più di un giocattolo.

Ma Calista e Thorne si cercano, si provocano, si amano, malgrado il loro mondo, e forse anche il destino, potrebbe non essere d’accordo.

Lo stile della Armentrout è sempre coinvolgente, ma questo romanzo predilige soprattutto gli elementi erotici della vicenda lasciando il resto in secondo e terzo piano.

Quindi, in questo senso, manca di equilibrio e per chi cerca una storia che sappia danzare tra fantasy, romance ed erotico, potrebbe rivelarsi non completamente soddisfacente.

Gli elementi però ci sono tutti e le premesse fanno presumere che in un secondo volume le cose potrebbero cambiare, con risvolti decisamente meno “unilaterali”, cioè non votati solo al sesso.

O almeno è ciò che spero.

Per questo, malgrado la costruzione di questo mondo fantastico a volte sia stata, a mio avviso, un po’ “confusa”, credo che attenderò il proseguire della saga per farmi un’opinione più precisa, sperando, come dicevo, che l’elemento “erotico” non sommerga ancora tutto.