Recensione: “Ancora viva” di Kate Alice Marshall

C’è un “Prima” e un “Dopo” nella storia della sedicenne Jess ed è lei a narrarli perché ne ha bisogno, perché l’evento che fa da “spartiacque” fra entrambi gli spazi temporali è qualcosa che la segna nuovamente.

Nel “Prima” Jess, infatti, è già gravemente provata, sopravvissuta a stento ad un incidente stradale in cui sua madre è morta e deve andare a vivere col padre, uno sconosciuto per lei, che abita in un luogo quasi inaccessibile fra i boschi canadesi.

Nel “Dopo” sopravvivere diventa una costante per Jess rimasta sola in una natura selvaggia, dura, ma soprattutto indifferente.

Ed è proprio la natura l’altra protagonista del romanzo, dopo Jess.

E poi c’è Bo, il cane, un sostegno e un compagno di sventura.

La psicologia di questa ragazza alle prese con la sua battaglia per restare viva è ben curata.

La narrazione ha un buon ritmo, spesso incalzante, a tratti anche angosciante.

Ci si ritrova immersi nella storia a tal punto che si divorano pagine su pagine quasi senza rendersene conto.

332 per l’esattezza che ho finito in un giorno per una vicenda che vede una ragazza che si credeva debole, ferita, danneggiata superare ogni limite e ogni difficoltà perché ha saputo essere “furba, non forte”, caparbia e… con un obiettivo da raggiungere.

Perché, ad un certo punto, per Jess, oltre il sopravvivere, sarà necessario porsi un traguardo più “ampio”, un meccanismo forse psicologico per darsi forza.

Così entra in gioco il desiderio di vendetta che è più facile progettare che mettere in atto, come Jess stessa si accorgerà.

Lettura diversa, coinvolgente, incalzante. Consigliata!

Ringrazio HarperCollins per avermi fornito la copia!