Recensione: “Fenice d’Acqua e Ombre” di Tania Micaela Cordone

Nikita è in fuga.

Disperata, sola, piena di incubi e segreti.

Il Russo deve catturarla.

Preciso, freddo, implacabile, ci riesce.

E tra il mercenario e la sua preda non può che esserci indifferenza e pragmatismo da parte di lui, odio e rancore da parte di lei.

Ma le cose sono destinate a cambiare quando un misterioso gruppo prende di mira la ragazza rischiando di uccidere il Russo.

Quest’ultimo si salva solo grazie ai doni speciali di Nikita.

E la situazione si complica, come i sentimenti.

La caratterizzazione dei personaggi, il loro graduale affezionarsi, i dubbi su possibili transfert, sono ben congegnati.

La storia, come lo stile, è scorrevole, invoglia alla lettura.

I colpi di scena ci sono, alcuni più prevedibili di altri, ma questo primo capitolo di questa saga Dark Fantasy attira e convince e si capisce che è il preludio per eventi più grandi.

Il ritmo è ottimo, non ci sono mai momenti lenti e lo “spicy” non è fine a se stesso, ma serve alla storia nell’evolversi dei rapporti tra i protagonisti.

Devo dire che ciò che ho apprezzato di più è proprio il fatto che tra Nikita e Aleksej (il Russo) non tutto sia stato “immediato”, che i dubbi, i ripensamenti, l’interrogarsi sulla possibilità di meccaniche psicologiche di “dipendenza” è “transfert”, siano stati presenti in entrambi i personaggi in ogni momento della vicenda.

I due risultano in pratica in lotta fra loro, col mondo avverso, ma anche con se stessi, per quei sentimenti che non sanno ben valutare e considerare in un’ottica veritiera.

Una menzione speciale va alla edizione cartacea, molto curata esteticamente!

Aspetto il secondo volume.

Ringrazio l’autrice per avermi affidato la sua storia ❤️