Recensione: “Sul viale delle ombre” di Enrico Scebba

Una villa misteriosa, oscura, al centro di terribili leggende e un villaggio che vive tra terrore e pregiudizi, questi i presupposti per un paranormal thriller che ha un intreccio interessante, che funziona, e un’affascinante ambientazione.

Gli elementi paranormali si intrecciano alla logica di avvenimenti dettati da una mente malata e dal suo “erede”, un piano che dal ‘700 cavalca i secoli e vede il suo rinnovato svolgimento agli inizi del ‘900, quando avviene la nostra storia.

La costruzione del racconto è graduale come la presentazione dei personaggi.

Se cercate adrenalina fin dalle prime pagine non la troverete, ma c’è un crescendo man mano che i protagonisti scoprono i vari segreti della villa e del villaggio.

L’infettologo Stephen West e la sorella Katie si trovano nella famigerata “Villa dei Mostri” perché il principe che la possiede sembra affetto da un qualche male inspiegabile.

E in quei corridoi e stanze il passato e il presente, la realtà e la superstizione, la logica e la magia, il bene e il male, la verità e l’apparenza si mescolano confondendo i protagonisti e trascinandoli in avvenimenti che li cambieranno forse per sempre.

Ma la vera protagonista resta comunque la Villa, un edificio che cavalca la fantasia benché nasca dalla Storia e da essa tragga fascino e memoria.

RECENSIONE : “ La paziente 99” di Enrico Scebba

Il preambolo che conduce Barbara, la protagonista, nel manicomio criminale Saint Philippe è un episodio di violenza, dettato da una rabbia incontrollata e forse da un dolore profondo, radicato nell’anima. Un atto comunque grave e ciò pone la protagonista nella schiera dei “non eroi”. E’ un personaggio complesso che, dalla sua ingenuità iniziale, per sopravvivere all’oscurità del Saint Philippe, arriverà a mentire, manipolare e tramare per ottenere ciò che vuole. Nel processo di maturazione di questo personaggio, grande merito avrà il paziente 77, un misterioso ex prete in sedia a rotelle, dallo sconfinato intelletto e dall’uguale ego. Ma ciò che cambierà soprattutto Barbara sarà il suo desiderio di libertà, una libertà che diventerà necessità quando si renderà conto di ciò che accade nel manicomio. Perché i bei giardini, i premi che il Direttore desidera, l’istituto perfetto e controllato sono una verità di facciata per eventi turpi e terribili che accadono fra quelle mura. E di più non posso dire, per non guastare questo thriller al futuro lettore.

Ma ciò che resta, al termine del libro, sono delle tinte in bianco e nero, simili al noir, un’atmosfera al confine fra modernità e passato, la sensazione che qualcosa è appena iniziato, infatti il romanzo è lo Spin-off de “Sul viale delle ombre”, ma il prequel di un altro libro dello scrittore di prossima uscita, dove probabilmente molti dei personaggi, incontrati in questo romanzo, trovano l’apice del loro percorso. Lo stile, che accompagna il lettore e la nostra protagonista, è descrittivo e scandisce bene la progressiva crescita dei personaggi e degli eventi. Libro consigliato agli amanti dei misteri, tra lo psicologico e il dramma.